Giuseppe Magni (1869 - 1956)

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Nato a Pistoia nel 1869, fu attratto fin da giovane dalla bellezza dell'arte e si trasferì a Firenze per seguire la sua passione. Lì, frequentò l'Accademia di Belle Arti e studiò sotto l'influenza di importanti artisti. La sua arte riflette l'evoluzione dell'arte toscana alla fine del Secolo Romantico, con particolare riferimento alle correnti dei Macchiaioli e dei Post-macchiaioli. Magni fu un artista eclettico e versatile, partecipando attivamente sia alla corrente tradizionalista dei Macchiaioli, sia a quella più moderna dei Post-macchiaioli. Grazie al suo talento di abile ritrattista e alla rappresentazione di scene di genere, riuscì ad esprimere la vita quotidiana dei contadini in modo naturale e spontaneo. Le sue opere giovanili mostrano una vicinanza ai modi del Naturalismo toscano. In seguito, il suo stile si evolse verso un verismo più ricercato, che gli permise di ricevere importanti premi e riconoscimenti, come la medaglia d'oro all'Esposizione Donatelliana di Livorno nel 1912, e la medaglia d'argento e d'oro dalla Società di Belle Arti di Firenze rispettivamente nel 1914 e nel 1916. La sua arte fu molto richiesta da mercanti e amatori d'arte, e si diffuse in tutto il mondo, dall'Australia all'Egitto, dal Siam alle Americhe. Magni si dedicò anche alla pittura sacra, realizzando affreschi in cappelle funebri e oratori, oltre ad avere dipinto un quadro rappresentante la Regina Pacis durante la Prima Guerra Mondiale, che ottenne la benedizione del Pontefice Benedetto XV. Morì a Firenze nel 1956.

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